Fonte: Corriere della Sera
Autore Edoardo Segantini
Riporto qui un breve articolo con riferimento un importante documento di Peppino Ortoleva.
La contraddizione Tra i vantaggi della generazione «nativa digitale» e i problemi della vita reale
I n un articolo intitolato «Internet blues», lo storico dei media
Peppino Ortoleva riflette sulle contraddizioni di una generazione che si
ritrova a essere, da un lato, teoricamente privilegiata, in quanto
«nativa digitale» e, dall' altro, assai meno favorita, anzi
svantaggiata, nella possibilità reali. E si chiede, forse con un filo di
nostalgia per un passato di più vivaci antagonismi, come mai la
gioventù non si ribelli a uno stato di cose che la danneggia nel
presente e nelle prospettive. In parte, risponde Ortoleva, Internet
serve a questa generazione come una sorta di narcotico che attenua i
malesseri: il mileurista, com' è chiamato in Spagna il ragazzo da mille
euro al mese, ha pochi soldi in tasca ma si consola grazie a un mondo a
basso costo che gli permette, in qualche modo, di sfangarla: con i voli
low-cost (e low-quality), l' informazione gratuita e le occasioni in
rete. Una specie di Ikea dell' esistenza. Inoltre la rete gli offre la
possibilità di far parte di un grande circolo di mutuo soccorso, una
controcultura virtuale che può aiutarlo nei momenti di bisogno. In
questa visione insomma il web è innovazione, motore ma anche grande
nascondiglio. È per questo che non nasce un nuovo Sessantotto? Può
darsi. E forse, anche, perché si pensa che, più della protesta, conti il
darsi da fare, individualmente e con gli altri, in un mondo di cui si
sono accettate fino in fondo le regole generali e di cui si vorrebbe
migliorare il funzionamento. Però lontani dall' idea di distruggere
tutto.